Home SANIFICAZIONE Come sanificare l’abbigliamento

Come sanificare l’abbigliamento

Il covid ha imposto a tutte le attività commerciali misure di sanificazione dell'abbigliamento molto rigorose. Quali sono? Come fare per rispettarle? E i capi che utilizziamo tutti i giorni hanno bisogno di sanificazione?

771
0
sanificare l'abbigliamento

Ricordate le riaperture dei negozi d’abbigliamento dopo il primo lockdown? I negozianti cercavano di barcamenarsi come meglio potevano per sanificare gli ambienti e l’abbigliamento, talvolta muovendosi un po’ alle cieca. È passato un anno e, ancora, tante persone sono in difficoltà, alla ricerca del metodo migliore per non rovinare i propri tessuti. Le informazioni in nostro possesso ora sono maggiori e tutti possono trovare il loro modo per compiere questa difficile operazione nel modo più sicuro possibile.

Le norme dello Stato

Il testo a cui si fa riferimento per conoscere le norme che regolano la sanificazione dei capi, è il rapporto del 15 maggio 2020: “Raccomandazioni ad interim sulla sanificazione di strutture non sanitarie nell’attuale emergenza COVID-19: superfici, ambienti interni e abbigliamento”. In esso si evidenzia come il virus SARS – CoV – 2 rimane sul tessuto più a lungo che sulle altre superfici. Infatti le particelle virali infettanti non si rilevano dopo il secondo giorno.

Questo deve determinare un atteggiamento di grande responsabilità nel trattare simili capi e il rispetto severo di tutte le norme. I capi d’abbigliamento a contatto con bocca e occhi non devono essere misurati nel negozio. Inoltre, se gli ambienti vengono sanificati con regolarità quotidiana, potrà essere sufficiente spostare i capi provati in un altro ambiente, ventilato. Si provvederà successivamente a sanificare i tessuti con il vapore a secco. Il tempo d’azione di questo sistema è di 30 minuti.

Altri metodi per sanificare i capi esposti nei negozi

Finora abbiamo visto metodi più “delicati” che cercano di preservare i tessuti il più possibile, tuttavia ce ne sono altri, più invasivi, che garantiscono maggior efficacia.

  • Prodotti chimici: aggressivi, inesorabili. Agiscono con una tale forza da minare la stabilità dei colori. Altamente sconsigliato.
  • Radiazioni ionizzanti: costose, ma molto efficaci. Sono radiazioni elettromagnetiche con una lunghezza d’onda corta, ma elevata energia. Non si utilizzano nelle attività commerciali per il loro costo ingente, ma sono invece adoperate nei processi industriali. Non danneggiano i tessuti, possono ripetersi nel tempo, ma hanno bisogno di diverse ore per l’applicazione.

L’organizzazione nei negozi

Come hanno gestito il nuovo passaggio le attività italiane? Paura, incertezza, speranza, hanno accompagnato i primi tempi della riapertura. Oggi, i negozi sono attrezzati ad ogni evenienza da covid. Vediamo alcuni metodi utilizzati.

  1. Calzini e guanti monouso: protagonisti della fase iniziale di riapertura, presto sono finiti nel dimenticatoio. Se prima ogni esercizio commerciale li aveva, ora solo i più ricchi.
  2. Ozono: molti e – commerce hanno adottato questa tecnica. L’ozono ha il vantaggio di penetrare bene nei tessuti, è ecologico, distrugge ossidando la maggior batteri, virus, e microrganismi vari. Inoltre, i capi più delicati (cachemire e seta) non possono essere toccati con il vapore. Alcuni esercizi commerciali hanno creato “cabine ozono” in cui gli abiti vengono lasciati per la sanificazione. Il costo? 1500 euro quella di medie dimensioni.
sanificare i tessuti nei negozi

Sanificare nella propria casa

Anche noi, nella nostra quotidianità entriamo in contatto potenzialmente con virus e batteri semplicemente uscendo di casa. Come fare per preservarci al meglio?

Le linee guida riportate nel rapporto di maggio 2020 prescrivono il lavaggio dei capi in lavatrice, con la temperatura di 70° – 90° C e un qualunque detersivo da bucato. In assenza di elettrodomestico, si deve optare per il lavaggio con candeggina o similari. Ma ci sono alcuni piccoli accorgimenti che possiamo sempre tenere presenti nella nostra routine domestica:

  • Lavare tutto dopo ogni utilizzo: se in epoca precovid si indossavano più volte i capi d’abbigliamento, ora si deve sanificare il tessuto qualche ora dopo.
  • Limitare il portabiancheria: accatastare i panni non solo non servirà a evocare qualche misterioso genio della lampada che pulisca tutto per magia; ma favorirà l’accumulo di pericolosi microrganismi. Ricordiamoci: non c’è solo il covid.
  • Ritirare a fine lavaggio: quante volte vi è capitato di lasciare la roba in lavatrice per ore dopo la fine del programma? Ebbene avete favorito i batteri. Tanto valeva non lavarli!
  • Lavare i capi nuovi: appena acquistate qualcosa, mettetelo in lavatrice e sanificatelo.
  • Usate il sole: dopo ogni lavaggio esponete i capi alla luce del sole affinché vengano eliminati eventuali microrganismi grazie ai raggi UV.

Se poi volete andare sul sicuro e tutti questi metodi non vi sembrano abbastanza, potete sanificare i vostri capi d’abbigliamento con lampade laser specifiche per la vita domestica con un dosaggio di 270 – 280 nm. Il costo si aggira intorno ai cento euro per le più comuni, ma bisogna prestare attenzione alle truffe, come rilevato a luglio dal Ministero della Sanità.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui