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Bonus sanificazione e DPI anche nel 2021: novità in arrivo nel decreto Sostegni bis

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Il bonus sanificazione e DPI sarà disponibile anche nel 2021. La novità serve per agevolare chi ha la partita Iva e chi gestisce le case vacanze e serve a parziale copertura delle spese per la sanificazione regolare. Ecco come funziona e chi ne ha diritto.

Bonus sanificazione: cosa dice la bozza del decreto

La bozza del decreto per il bonus sanificazione prevede un credito di imposta per le spese di sanificazione e per comprare i dispositivi di protezione personale (mascherine, guanti, tute, ecc.). Valgono anche le spese per tamponi e strutture in plexiglass per il distanziamento.

Al credito di imposta possono accedere i titolari di partita Iva e chi ha una casa vacanze e altre strutture ricettive a carattere non imprenditoriale. Per sapere se rientri in una di queste categorie, chiedi al tuo commercialista. Se affitti case vacanze, assicurati di avere il codice identificativo introdotto dal decreto Crescita, altrimenti non hai diritto al bonus. Gli interessati hanno diritto a un credito di imposta del 30% sulle spese di giugno, luglio e agosto 2021.

Bonus sanificazione: è valido anche per le attività di sanificazione?

Sì, oltre ai dispositivi di protezione personale e ai tamponi, se hai bisogno di far fare una sanificazione da una ditta specializzata, richiedi la fattura. Il bonus verrà applicato calcolando il 30% delle spese sostenute. Per quali altri acquisti è valido il bonus? Per:

  • Prodotti disinfettanti e detergenti;
  • Dispositivi di sicurezza agli ingressi (termometri, scanner, ecc.);
  • Dispositivi di protezione personale (mascherine, ecc.);
  • I tamponi;
  • Barriere protettive.

Purtroppo, però, la normativa prevede solo il credito di imposta per compensazione. Vuol dire che non avrai il parziale rimborso delle spese, ma potrai solo scalare il credito quando fai la dichiarazione dei redditi. Il testo è stato approvato lo scorso 20 maggio.

Come richiedere il bonus sanificazione

Per richiedere il bonus sanificazione, si deve fare la dichiarazione dei redditi al CAF o da un professionista abilitato. Si può fare anche con la dichiarazione precompilata.

Poi, si mostrano tutte le fatture per le spese sostenute in sanificazione e si calcola il 30% delle spese totali. Questo sarà l’importo del bonus, da scalare direttamente sulle tasse. Per evitare di sbagliare, il consiglio è di rivolgersi a un professionista.

Quando è stato approvato il decreto?

Il decreto per il bonus sanificazione è stato approvato lo scorso 20 maggio. Il testo completo è disponibile qui. La Gazzetta Ufficiale garantisce sull’approvazione del decreto, che include anche importanti novità per le imprese, gli affitti e le attività che stanno affrontando la pandemia.

Bonus sanificazione: da dove cominciare, spese valide

Per ottenere il credito di imposta, se ne parlerà sempre nella dichiarazione dei redditi dell’anno prossimo. Le spese valide, però, si devono fare ora. Quindi, conviene anche dal punto di vista fiscale iniziare con una sanificazione adeguata, anche non professionale.

Infatti, basterà acquistare prodotti detergenti, sanificanti e disinfettanti da rivenditori specializzati (possibilmente in Italia) e farsi rilasciare la fattura per poter procedere con il credito di imposta.

Anche i dispositivi di protezione personale per volontari, dipendenti e persone collegate all’attività possono rientrare tra le spese che si possono scalare.

Fai attenzione e fai indicare chiaramente in fattura di quali prodotti e di quali dispositivi di protezione personale si tratta, per poter ottenere il credito di imposta del Decreto Sostegni Bis più velocemente.

Sono valide le spese su Amazon?

Possono esserlo, ma non è detto. Verifica che dietro al prodotto venduto ci sia un’azienda italiana e che questa possa darti una fattura. Altrimenti, meglio puntare a un negozio specializzato o a un’attività specializzata in sanificazione per essere certo di ottenere il bonus.

I prodotti acquistati dall’estero non sono validi per ottenere il bonus e rischi di perdere l’occasione se scegli prodotti dall’estero. Ricorda che il credito d’imposta è solo del 30% e non copre l’intera spesa sostenuta.

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